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patate

PATATA [SOLANUM TUBEROSUM L.]

 

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Disponibile

                       

Originaria delle Ande, dove veniva coltivata dagli indios da più di 5000 anni, fu portata in Europa da Francisco Pizarro che l’aveva scoperta durante la conquista del Perù, nel 14esimo secolo. Più tardi, dalla Spagna si diffuse in Italia in Germania e, poco prima della Rivoluzione, in Francia divenendo un cibo da ospizi e ospedali.

In tutta Europa per quasi due secoli, venne considerata solo una curiosità botanica e una pianta d’appartamento, per l’aspetto inconsueto e l’appartenenza alla famiglia delle Solanacee (come la belladonna o la dulcamara), piante dalle foglie velenose che erano in odore di stregoneria o venivano considerate dannose per la salute, e per essere poco attraente agli occhi dei contadini, in quanto non poter essere usata per panificare e non poter essere mangiare cruda. Nel 1565 Filippo II di Spagna inviò al papa un certo quantitativo di patate, che vennero scambiate per tartufi e quindi assaggiate crude, con ovvio disgusto. Ci vollero dapprima la guerra dei Trent’anni anni (1618-1648) e poi le epidemie e le carestie della metà del ‘700 per superare questi tabù, diffondere la conoscenza delle patate e avviarne la coltivazione sistematica in Irlanda, Inghilterra, Olanda e Prussia. Nello stesso periodo, in Francia, nonostante la pubblicità della famiglia reale, la patata non ebbe grande successo: il suo “sdoganamento” avvenne più tardi, per merito di Antoine Augustin Parmentier, farmacista ed agronomo che la scoprì durante la guerra dei Sette Anni (1756-1763) e che la valorizzò in patria riuscendo a dimostrare, nel 1773, l’infondatezza dei pregiudizi ai luminari dell’Accademia di Medicina di Parigi. Per farle conoscere, fece piantare interi campi di patate nelle terre attorno a Parigi, ottenendo dal re che fossero sorvegliati dai soldati durante il giorno. La notte, gli abitanti della zona, incuriositi, rubavano i preziosi tuberi, assicurandone in tal modo la pubblicità. Durante la rivoluzione del 1789 la patata si impose come cibo popolare. Anche in Italia, dov’era stata introdotta dal granduca Ferdinando II di Toscana, la patata ebbe a lungo scarsa fortuna, tanto che fino al 1580 fu usata solamente come pianta per ornare i giardini. A capirne il potenziale fu lo scienziato Alessandro Volta, che ne promosse la conoscenza presso il mondo scientifico. Nella seconda metà del 1700 iniziarono coltivazioni su larga scala in diverse regioni italiane, principalmente nelle zone degli archi appenninici e alpini. Numerosi testi della prima metà dell'800 rivelano però che la patata stentava ad affermarsi, perché veniva ancora considerata cibo per poveri e, quindi, era disprezzata dalla borghesia. Verso la metà del IIX secolo la coltivazione uscì dalla “minore età”, durata più di un secolo, e la patata perse l’immagine di stranezza esotica diventando un alimento popolarissimo. Le patate sono conosciute principalmente per l'alto contenuto in carboidrati , presenti principalmente sotto forma di amidi, sono inoltre fonte di importanti vitamine e minerali, oltre a tracce di tiamina, riboflavina, folati, niacina, magnesio, fosforo, ferro e zinco. Inoltre il contenuto di fibre di una patata con buccia è pari al contenuto di fibre del pane integrale, della pasta e dei cereali. Oltre alle vitamine, ai minerali ed alle fibre, le patate contengono svariati composti fitochimici, quali i carotenoidi ed i polifenoli.

COMPOSIZIONE E VALORE NUTRIZIONALE - Valore per 100 g

PATATA
COMUNE

parte edibile

kcal

proteine animali

proteine vegetali

carboidrati

83 g

85

0 g

2,1 g

17,9 g

grassi

fibre

ferro

calcio

vitamina C

1 g

1,6 g

0,6 mg

10 mg

15 mg

PATATA
NOVELLA

parte edibile

kcal

proteine animali

proteine vegetali

carboidrati

96 g

70

0 g

2,0 g

15,7 g

grassi

fibre

ferro

calcio

vitamina C

0,3 g

1,4 g

0,6 mg

10 mg

28 mg


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