ROSMARIMUS OFFICINALIS: Simbolo funerario, sacro ad Ares, dio greco della guerra identificato più tardi con il grande dio romano Marte, il rosmarino è la metafora dell’amore, del ricordo e della morte. Gli antichi Greci e Romani coltivavano il rosmarino come simbolo d’immortalità dell’anima: i rami venivano adagiati fra le mani dei defunti e bruciati come incenso durante i riti funebri: il rosmarino veniva infatti chiamato pianta dell’incenso. Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta la storia della principessa Leucotoe: figlia del re di Persia, sedotta da Apollo entrato furtivamente nelle sue stanze, fu uccisa dal padre, per cancellare l’onta subita.
Sulla tomba della principessa i raggi del sole penetrarono fino a raggiungere le spoglie della fanciulla, che lentamente si trasformò in una pianta dalla fragranza intensa, dalle esili foglie e dai fiori viola-azzurro pallido: il rosmarino. Inizialmente utilizzato per aromatizzare il vino, solo nel Trecento si trova in uso come aroma. Nel Medioevo veniva usato per scacciare spiriti maligni e streghe durante le pratiche esorcistiche, e, per molto tempo, è stato considerato un mezzo scaramantico, per schermarsi dalle forze maligne e dalle malattie. Il profumo persistente dell’arbusto sempreverde è equiparato al ricordo, alla costanza, alla devozione, alla memoria; veniva perciò usato nei filtri d’amore per incantare il cuore ed attirare i ricordi amorosi. Per la sua azione rinforzante sulla memoria, è ritenuto la pianta del ricordo. In antichi scritti si racconta che gli studenti romani facevano uso di coroncine di rosmarino per superare brillantemente gli esami. Tra i rimedi popolari è rinomato un infuso fatto con le sommità fiorite del rosmarino per aiutare a rievocare avvenimenti remoti. La fragranza pungente e penetrante aiuta le persone malinconiche a risollevarsi dalla tristezza. Si racconta che un ramoscello, riposto sotto il cuscino, attiri sogni di mondi fantastici allontanando gli incubi. Una credenza popolare narra che, se una ragazza, alla vigilia di sant’Agnese, unisce un rametto di timo con uno di rosmarino vede in sogno il futuro sposo! In Sicilia si pensa che tra i rami dell’ aromatico arbusto siano celate magiche figure femminili pronte ad aiutare chi è degno. Si narra che il rosmarino abbia salvato la Madonna e Gesù Bambino dall’inseguimento dei soldati, occultandoli tra i suoi rami, mentre fuggivano verso l’Egitto. Nel folclore europeo il rosmarino è associato spesso al ringiovanimento e all’amore: la famosa acqua della regina d’Ungheria o acqua della giovinezza annovera infatti l’erba aromatica quale componente principale.